mercoledì 28 marzo 2012

uruguayano sposato con italiano ottiene permesso di soggiorno

Il permesso di soggiorno è stato rilasciato dalla questura di Reggio Emilia che in un primo momento aveva respinto la richiesta del giovane, di nome Rafael, che ha sposato in Spagna un cittadino italiano, poiché in Italia il loro matrimonio non è riconosciuto. Nel ricorso presentato successivamente, pur non richiedendo la trascrizione del matrimonio, materia che con il diritto di famiglia viene lasciata alla competenza esclusiva di ogni stato membro dell'Uunione europea, si chiedeva l'applicazione delle norme che regolamentano la libera circolazione dei cittadini europei e dei loro famigliari. Queste normative europee, ratificate dall'Italia, devono essere applicate anche nel nostro Paese. La sentenza si è richiamata alla sentenza della corte costituzionale n. 138 del 2010 che afferma, tra l'altro, che all'unione omosessuale, "intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso", spetta "il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia" e che il "diritto all'unità della famiglia che si esprime nella garanzia della convivenza del nucleo familiare costituisce espressione di un diritto fondamentale della persona umana".
Per Anna Paola Concia, la sentenza del tribunale di Reggio Emilia manda un segnale chiaro alla politica.  "E' ormai evidente che la magistratura italiana è chiamata, suo malgrado, a riempire un vuoto normativo che ormai risulta inaccettabile per un Paese che vuole stare dentro l'Europa. Le coppie omosessuali hanno dei diritti che devono essere garantiti e tutelati. Adesso è il tempo del Parlamento italiano, che ha il dovere di fare una buona legge, non più rinviabile, ristabilendo così l'equilibrio; in una democrazia il Parlamento fa le leggi e i giudici le applicano. Il ricongiungimento familiare e la libera circolazione delle persone sono pilastri fondamentali del processo di integrazione europea - conclude Concia - e il governo Monti deve dar prova di credere fino in fondo nell'Europa, perché non si può essere europeisti sui temi dell'agenda economica e non esserlo quando si parla di leggi di civiltà".

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