In questo periodo di campagna elettorale e di crisi economica non si parla altro che di economia. In radio, sui giornali viene costantemente ripetuto che bisogna rilanciare i consumi, aumentare gli investimenti, creare occupazione anche a costo di comprare F24 o di riaprire gli stabilimenti dell'ILVA. Io sono dell'idea che la decrescita sia invece una valida soluzione, lunga e difficile da raggiungere, ma vincente su tantissimi fronti.
In questo panorama si inserisce poi il movimento femminista, che nell'economia ha trovato un terreno di rilancio ideologico.
Vi riporto qui un articolo dal blog Lunanuvola molto interessante che analizza un pò questo tema
In maggioranza, gli economisti sono ancora maschi, di pelle bianca e
appartenenti ad una cerchia privilegiata: costoro hanno creduto e
credono che la loro descrizione della vita sia vera per tutti.
L’ingresso nella disciplina economica di persone provenienti da ambiti
diversi e della cosiddetta “economia femminista” (che vanta nomi come
Marilyn Waring o Vandana Shiva, ma conta non pochi pensatori e
sostenitori di sesso maschile) ha cambiato un po’ il quadro, mettendo in
luce gli assunti arbitrari di teorie e politiche economiche.
.......continua
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