mercoledì 14 marzo 2012

NUOVO MANIFESTO FEMMINISTA

In Italia la situazione per le donne peggiora ogni giorno di più. Le donne pagano duramente e più di tutti la crisi economica, vengono trattate da psicofarmaci sociali di “operai” produttivi e utili all’arricchimento di pochi, subiscono una campagna mediatica misogina e sessista che ne criminalizza le aspirazioni e le rivendicazioni. I corpi delle donne vengono usati per intrattenere il pubblico maschile e/o per soddisfare le richieste di continuità della specie. Non c’è scelta.
Le donne italiane non hanno diritto ad una libera sessualità. Trovano ancora forte opposizione alla contraccezione, ad una educazione di genere e ad una educazione sessuale che formino le giovani generazioni. Trovano ostruzionismi e obiezione alla contraccezione d’emergenza, all’interruzione di gravidanza e alla ru486. Le donne italiane subiscono la legge sulla procreazione medicalmente assistita più arretrata d’europa.
La violenza sulle donne sta raggiungendo numeri impossibili da ignorare. Centinaia di donne morte ogni anno per mano di mariti, fidanzati, conviventi, padri, familiari, conoscenti, ex. Centinaia di donne violentate, molestate, perseguitate, sottoposte ad ogni genere di violenza fisica e/o psicologica.
Le donne che diventano madri vengono oppresse con la prospettiva di leggi che ne mutileranno per sempre l’esistenza. Si parla di Tso (trattamento sanitario obbligatorio) post-parto, addirittura qualcuno auspica l’elettroshock. Le madri sono poverissime, non hanno risorse, sempre più restano dipendenti da mariti e familiari.
In caso di separazioni vengono oppresse da leggi che stanno riformulando il diritto di famiglia consegnando di fatto agli ex mariti le chiavi della loro vita. Nei procedimenti di affido è oramai sempre più frequente il riferimento alla Pas, una malattia “inventata” (come affermano tanti psichiatri in molti stati europei e americani) per discriminare le donne.
In italia le donne non sono libere di scegliere altra via se non la famiglia, intesa in senso etero e con funzione riproduttiva.
La lesbofobia, accanto alla omofobia e alla transfobia, diventa sempre più visibile e si manifesta in modo sempre più violento.
Le donne straniere che vivono in italia sono l’unico mezzo che le donne benestanti italiane usano per sollevarsi dagli obblighi di cura. Quando le straniere non adempiono a questo dovere vengono rinchiuse nei Cie e rimpatriate.
Noi vogliamo, rivendichiamo:
- Pari opportunità nel lavoro, nello studio. Accesso al reddito minimo garantito. Pensioni reali. No precarietà. No disoccupazione. Asili nido. Diritto alla casa.
- Libera sessualità. Come la vogliamo, con chi vogliamo, consensualmente. Corsi di educazione di genere e di educazione sessuale nelle scuole. Contraccezione sempre disponibile. Aborto libero e gratuito. PMA adeguata alle normative europee più progredite e rispettose della salute delle donne. Sanità laica.
- Leggi a tutela delle vittime di violenza maschile (donne e bambini). Nessuna attenuante. Campagna culturale che educhi ad una comunicazione non sessista, non discriminatoria e non offensiva nei confronti delle donne. Campagna culturale che educhi alla non violenza contro le donne. Totale assistenza alle donne vittime di violenza. Accesso a reddito, lavoro, casa, per favorire l’allontanamento delle donne sottoposte a violenza domestica dal luogo in cui vive il loro carnefice. Risarcimento per le vittime di violenza. Assistenza legale gratuita.
- Mai affido dei figli a uomini che hanno commesso atti violenti contro donne e bambini. Nessuna psichiatrizzazione delle madri, delle donne e dei bambini. Totale adesione alle ragioni delle vittime (donne e bambini) e non a quelle dei loro carnefici (mariti violenti e pedofili).
- Leggi contro l’omofobia e la transfobia. No alla criminalizzazione e alla patologizzazione delle scelte che riguardano il proprio corpo, la propria sessualità e il proprio genere. A tutela delle unioni di fatto. Campagna culturale contro ogni tipo di discriminazione omofobica e transfobica.
- No Cie. Le donne straniere vittime della tratta devono contare sull’asilo politico. Abolizione dei provvedimenti che sanzionano la prostituzione di strada. Le donne straniere vittime di violenza maschile devono essere assistite e aiutate esattamente come le italiane. Nessuna colonizzazione culturale alla vita delle donne straniere.

(copiato e incollato dal sito femminismo al sud)

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