lunedì 23 aprile 2012

finalmente!

Il 19 aprile in Argentina è stata appr
Approvata una legge che il mondo civile aspettava da secoli: quella per cui il legame di parentela o di conoscenza costituisce un'aggravante nel caso di omicidio.
Finalmente! Ma perchè in Italia questo non c'è? Qui addirittura è depenalizzato lo stupro di gruppo!
Riporto dal sito e - il  mensile on line. Per maggiori info
http://www.eilmensile.it/2012/04/19/argentina-inserito-il-femminicidio-nel-codice-penale/

Argentina, approvato alla Camera il disegno di legge che inserirebbe il femminicidio nel codice penaleversione stampabile

Con 203 voti a favore, nessun contrario e un’astensione, è stato approvato ieri dalla Camera dei Deputati argentina un disegno di legge che inserisce il femminicidio nel codice penale. Il progetto è il risultato dell’unificazione di 13 iniziative separate su questo tema. Il disegno di legge approvato andrebbe a modificare le sezioni 1 e 4 dell’articolo 80 del codice penale e stabilisce come “fattore aggravante”  il legame sentimentale tra l’assassino e la vittima. Sarà da definire il periodo di reclusione o l’ergastolo “per coloro che uccidono un ascendente, discendente, coniuge o persona con la quale egli sostiene, ha mantenuto o ha provato senza successo ad iniziare una relazione”.
Sarà possibile specificare anche come fattore aggravante che definisce il femminicidio l’omicidio di “una persona di sesso feminnile, quando l’atto è perpetrato da un uomo con la violenza di genere” e l’applicazione della massima pena quando l’omicidio è stato effettuato anche “come mezzo per infliggere sofferenza ad una persona abbia mantenuto stia mantenendo un rapporto”.
Il presidente della commissione sul diritto penale, Oscar Albrieu, ha detto che il crimine “non è nuovo come una forma estrema di violenza contro le donne”. Il deputato del governo ha spiegato che il concetto di femmicidio si tratta di “una questione pubblica da risolvere da parte dello Stato perché si radica in cause sociali, culturali ed economiche”.
Nel corso del 2011, secondo l’Osservatorio sugli omicidi di genere in Argentina ci sono stati 282 omicidi di donne anche se al momento non ci sono statistiche ufficiali nazionali su questo tema.

mercoledì 18 aprile 2012

il comune di roma contro gli artisti di strada

I giornali riportano la seguente notizia:
Il 13 aprile l’Assemblea capitolina, su proposta dell’assessore alle Politiche culturali e Centro storico, Dino Gasperini, ha approvato il nuovo regolamento per l’arte di strada che sostituisce quello in vigore con delibera n. 68 del 2000. 
Vi si legge il divieo di suonare con strumenti a percussione, o attrezzature che comportino disturbo alla quieta pubblica (tromba, sassofono, piatti) e comunque sempre senza impianti di amplificazione, anche per evitare elementi di occupazione di suolo pubblico.
Le esibizioni saranno limitate nelle postazioni virtuali indicate nella delibera e per un tempo massimo di due ore in totale, nell’arco della fascia oraria antimeridiana e pomeridiana, anche nel caso ci sia un’alternanza di artisti.
Per la turnazione è previsto un sistema informatizzato: una sorta di prenotazione che gli artisti devono comunicare almeno tre giorni prima dell’esibizione alla polizia municipale di riferimento.
E’ stato istituito anche un registro degli artisti di strada. Prima erano consentiti fino a dieci elementi per gruppo artistico, ora sono ridotti ad un massimo di 5 che dovranno esibirsi per un tempo massimo di 45 minuti per gli spettacoli a “cerchio” e di 30 minuti per quelli a “passeggio”.
Non sono consentiti spettacoli in prossimità di luoghi di culto, scuole e ospedali, beni artistici e culturali e nelle vie di larghezza inferiore a 4, 5 metri. E in ogni caso la distanza minima dell’artista dai monumenti dovrà essere di almeno 10 metri.
Per chi non si attiene alla nuove regole è previsto il sequestro dell’attrezzatura e un significativo aumento della multa: da 500 fino a mille euro.

Questi i commenti ufficiali:
Il Sindaco, che ha sottolineato l’impegno costante dell’Amministrazione contro il degrado e per la valorizzazione dei nostri tesori storici e artistici, dichiara: “vogliamo garantire ai romani e ai turisti la piena fruizione della bellezza e della magia del centro storico di Roma, finalmente libero da rumori molesti e dall’incuria di finti artisti abusivi. Si tratta di provvedimenti indispensabili per coniugare rigore e tutela di chi ha a cuore la nostra città e la promozione della vera arte di strada”.
L’assessore Gasperini aggiunge: “Mi ritengo davvero soddisfatto perché finalmente, dopo 12 anni, abbiamo a disposizione un nuovo provvedimento che valorizza l’arte di strada e al tempo stesso tutela la quiete pubblica e i luoghi storici dove si svolgono le esibizioni. La delibera è frutto di un lungo e articolato confronto con le associazioni degli artisti di strada, le associazioni dei cittadini e le commissioni consiliari. Roma è all’avanguardia rispetto al resto d’Italia con documento innovativo che potrebbe essere ora preso da esempio anche in altre città. Monitoreremo con grande attenzione l’applicazione delle regole”.

Questo il commento di un artista di strada qualunque:
è un provvedimento stilato dalla maggioranza alemanniana della giunta ... la misura è molto restrittiva, direi repressiva.. vieta ogni forma anche minima di amplificazione, percussioni e fiati, e limita fortemente gli spazi d'esibizione e la fascia oraria..... insomma si sta cercando  di rendere Roma più ordinata e civile nell'apparenza, con tutto il racket di chioschettari, bancherellari, belle statuine, ambulanti, venditori d'ombrelli e cineserie varie in bella mostra perchè fuori dalla legge ma sotto l'ala gestionale di Tredicine e co.

Questo il mio commento:
definire gli strumenti a fiato e a percussione "attrezzature che comportano disturbo alla quiete pubblica" mi sembra incivile e non aggiungo altro
definire gli impianti di amplificazione "occupazione di suolo pubblico" mi sembra esagerato, visto che normalmente questi impianti, usati soprattutto da giocoliere/i, clown e acrobate/i per avere una base musicale, sono non più grandi di una valigetta
limitare le esibizioni a 4 ore al giorno, 45 minuti a cerchio e 30 minuti a passeggio mi sembra ridicolo perchè sono tempi troppo ristretti: ci sono posti dove funziona la mattina, altri dove funziona il pomeriggio, altri la sera e comunque 4 ore al giorno non sono niente; dopo 30 minuti che si suona ci si è a malapena scaldate e sicuramente non si è guadagnato abbastanza e 45 minuti di cerchio sono troppo pochi (tra arrivare, sistemarsi, fare cerchio) e se poio il cerchio è buono, c'è interazione col pubblico, la gente si diverte, sicuramente le persone non se ne vogliono andare allo scadere del tempo
la necessità di comunicare tre giorni prima l'esibizione mi sembra una forzatura, dettata solo dall'enorme quantità di richieste che verranno presumibilmente fatte, e che snatura la sincerità, la freschezza e la rilassatezza dell'esibizione in strada
il fatto di stabilire un numero massimo di 5 elementi per gruppo mi sembra assurdo, perchè non posso suonare in sei, in sette? non posso essere un coro polifonico, molto apprezzato nelle chiese e negli auditorium?
la distanza dai monumenti, dalle chiese, dalle scuole e ospedali e quant'altro mi sembra incredibile: in una città come Roma, piena di monumenti e chiese è quasi impossibile stare lontane 10 metri da un monumento. e poi perchè? il monumento si rovina? crolla se vicino a lui si fa uno spettacolo? un bene artistico si guasta se affianco a lui si fa arte? è molto meglio se ci parcheggio vicino il motorino! e se passo con la macchina a ridosso dell'uscita di una scuola non è invece pericoloso? e se con la moto passo vicino ad un ospedale non è rumoroso? e puzzolente?
la multa di 500 euro è semplicemente eccessiva, calcolando che con un'esibizione in media si guadagna tra i 10 e i 100 euro ed il sequestro dello strumento inammissibile: per me il mio violino è come mio figlio, nessuno si deve azzardare a toccarmelo!
 Il sindaco dice che cosi "si libera Roma dai rumori molesti". Io ritengo che sia offensivo chiamare "rumori molesti" l'arte di strada, visto che è un'arte che ha una storia millenaria, ha  grande dignità e  merita rispetto e solo un ignorante incivile può chiamarla cosi. Invece trovo più interessante considerare il vero inquinamento acustico di roma, un inquinamento che arriva dentro ogni casa, in ogni strada, anche la più piccola, ad ogni ora del giorno e della notte ed è ininterrotto: il traffico veicolare (soprattutto automobili e motorini privati). Perchè non si fa una delibera per limitare il rumore? vietato il transito dalle ore alle ore, obbligo di motori elettrici nell'anello ferroviario, vietato l'uso del clacson, solo biciclette in certe zone sensibili ed in prossimità di ospedali, scuole e luoghi di culto e cosi via. Sono sicura che la gente di tutta Roma vivrebbe molto meglio, non solo quelle/i quattro residenti in croce del centro storico.
Dice che si vuole garantire alle/i turiste/i di fruire della magia di Roma....ma qual'è la magia di Roma? non sta nella sua gente, nella sua cultura, nelle sue manifestazioni, nella sua strada? o è solo il cupolone e la trippa alla romana?
Parla poi di "falsi artisti di strada": ma cosa sono i falsi artisti? gente che vuole esprimere una sua forma d'arte ma che non ha il diploma del conservatorio? che non è attrice/ore porfessionista o che non viene dal Cirque du Soleil? tantissime/i artiste/i del Cirque du Soleil ha iniziato facendo arte di strada, perchè è l'unico palco dove ci si può esibire anche senza essere famose/i. Bisogna per forza essere famose/i, iscritte alla SIAE, diplomate o sotto contratto con la Sony per fare musica? bisogna per forza elemosinare un palco, una sala, per fare arte? Ma se veramente vogliamo elevare il livello artistico e culturale di chi fa spettacolo e si mette in mostra, allora benissimo! Cominciamo dalla televisione: lì  quanta gente "falsa artista" c'è? quanto spettacolo spazzatura c'è? quanta musica scontata, danza da quattro soldi, comicità volgare, esibizionismo fine a se stesso e falsa professionalità, c'è?
L'assessore poi è incommentabile: sembra che viva in un mondo a parte. Ma d'altronde è cosa comune in chi fa politica dall'alto riempirsi la bocca di queste frasi fatte senza contenuti: basti pensare che le associazioni di artiste/i di strada non sono affatto contente della delibera e stanno organizzando manifestazioni e atti di protesta per reagire a questo regolamento.

L'arte di strada è una delle poche manifestazioni culturali che vive dell'entusiasmo di chi la fa e di chi la apprezza, fuori dagli schemi economici e di "profitto a tutti i costi", accessibile a tutte/i, spontanea, magica, che non ha bisogno di sovrastrutture, è .....libera!
 Aggiungo che la libertà di espressione, e soprattutto di espressione culturale, è una delle libertà più importanti dell'individuo e va protetta contro questi che sono dei veri e propri abusi di potere di stampo fascista.

martedì 17 aprile 2012

concerto per ciro principessa



Sabato 21 nel pomeriggio partecipo alla festa in ricordo di Ciro Principessa, in Certosa. qui il comunicato

Comitato di Quartiere Villa Certosa
presenta
Quarta Festa per Ciro Principessa
Compagno della Certosa ucciso da mano fascista

Sabato 21 aprile, dalle 11 alle 23, largo dei Savorgnan,
nello storico quartiere di Villa Certosa, diventa ancora una volta

piazza Ciro Principessa

per ricordare il nostro amico e compagno Ciro Principessa.


Una giornata di iniziative contro la violenza fascista e razzista, di ieri e di oggi, con:
Circomare in I vestiti nuovi del Presidente, uno spettacolo per le più piccine e i più piccini; il corteo musicale della Malamurga; la menestrella femminista Nicoletta Salvi e la sua musica popolare; la Roda di Capoeira di Quilombo Urbano; la pizzica della Cipparanza; la Titubanda con la sua musica in movimento; spettacoli di giocoleriaDentro un ricordo_Ciro Principessa reading di Tamara Bartolini Carmen Iovine; la musica dei Fori dal centro e quella degli Esplosione plasticaCanzone Clandestina, laboratorio teatrale permanente ex Snia di Michelangelo Ricci Vania Borsetti; la musica folk rock degli Ucroniutopia.

Dalle 11 alle 16 1° Torneo SemiLampo di ScacchiTrofeo Ciro Principessa.

Alle 18, il dibattito Conoscere per agire: cause e conseguenze sociali della crisi. Esiste un’alternativa alla ricetta Monti?
Intervengono: Giorgio Gattei, docente di Scienze Economiche all’Università di Bologna, Sergio Cararo, direttore di Contropiano, Pino Abate, Ferroviere Orsa, Giuseppe Carroccia, Ferroviere Usb, Maria Grazia Cascio, insegnante scuola Pisacane, Daniela Pitti, Usb Scuola Infanzia, Sandro Giuliani, Ferroviere licenziato per aver rispettato la sicurezza sul lavoro, Un Lavoratore della Fabbrica Rsi occupata a Casal Bertone e l’Assemblea delle Donne dei Consultori del sesto Distretto.

Partecipano:Comitato Acqua Pubblica VI Municipio, Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino, Orto Insorto, Ex Snia, Zona Rebelde.

Campagna #salvaciclisti

Mercoledì 18, il Teatro Valle Occupato ospita le storie, i progetti, le suggestioni di chi ha in mente e sostiene un nuovo umanesimo della mobilità italiana. Un nuovo modello di relazione tra essere umano e movimento in armonia con l’ambiente. Una serata-spettacolo nella quale raccontare la città attraverso lo sguardo di chi la attraversa leggermente.
musica, giocoleria, pedalate, asta delle bici, poesie e tanto altro!
per info:
http://www.teatrovalleoccupato.it/appuntamento-a-bellevalle-evento-per-salvaiciclsti-mercoledi-18-aprile-da-mattina-a-sera

Le donne ed il lavoro

In Europa le madri in carriera hanno meno occasioni di lavoro e il tasso di occupazione è inversamente proporzionale al numero di figli, trend opposto per gli uomini.
Rilasciate le statistiche Eurostat sul lavoro femminile in Europa e il diverso grado di pari opportunità nei 27 Paesi UE. Poco sorprendente il risultato. Più figli? Meno occupazione femminile. Due parametri inversamente proporzionali per le donne, trend opposto per gli uomini!
In Italia dopo il primo figlio trova ancora lavoro solo il 59% delle madri (71,3% la media UE); con due figli le mamme occupate scendono al 54,1% (media UE 69,2%). In pratica, una madre su due è disoccupata.
Per scelta o per mancanza di opportunità? Guardiamo i dati statistici per capire meglio: nella UE27, nel 2009, il tasso di occupazione delle donne nella fascia 25-54 senza figli era del 75,8% (63,9% in Italia). Una bella differenza con i livelli di occupazione delle lavoratrici madri, soprattutto se paragonato alla situazione dei colleghi maschi nella stessa fascia d’età: per chi era senza figli il tasso di occupazione registrato nel 2009 era dell’80,3% (79,8% in Italia), contro l’87,4% (88% in Italia) di chi aveva un figlio e il 90,6% (91,1% in Italia) di chi aveva due figli.
I dati osservati a livello dell’Unione Europea confermano questo andamento per la maggioranza degli Stati membri. Tuttavia, il modello è leggermente diverso in Ungheria, Paesi Bassi, Cipro e Finlandia, dove il tasso diminuisce per il primo figlio, ma poi aumenta per il secondo. In Lettonia, Lituania, Portogallo e Romania, le donne con un bambino sono le più presenti nel mondo del lavoro e il tasso di occupazione comincia a scendere solo con il secondo figlio. Mentre in Belgio e Slovenia l’occupazione inizia a calare con il terzo figlio.
I tassi di occupazione per le donne con e senza figli sono più bassi rispetto agli uomini, in tutti gli Stati membri ad eccezione per le donne senza figli che lavorano in Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Ungheria e Finlandia.
Il contesto: le ragazze madri sono sette volte di più dei padri single; 200 milioni di famiglie nel 2009 (24.610 in Italia) delle quali il 25% (20.6% in Italia) costituito da coppie senza figli, il 22% (23.1% in Italia) ha dei bambini; il 17% (18.3% in Italia) delle donne single non ha figli, come il 13% (11.7% in Italia) degli uomini single; il 4% (2% in Italia)delle donne con figli è sola, come lo 0,5% (0,3% in Italia)degli uomini con figli.
Riflettiamo.......
 
dal sito: zeroviolenzadonne.it

mercoledì 11 aprile 2012

Concerto Orchestra d'archi

Ciao vi comunico che il giorno 15 aprile alle 20.45 si terrà il prestigioso concerto dell'Orchestra d'archi della Scuola di Musica di Testaccio (della quale faccio parte) nella sala Mangiatoia della suddetta scuola.
In programma la Holberg Suite di Edward Grieg (1843-1907). Direttore Sandro Savagnone.
Per maggiori informazioni cliccate questo link
Vi aspetto!

lunedì 2 aprile 2012

alla rai siparla di violenza sulle donne

ROMA - Non è una serie, perché ogni puntata è un film compiuto Per questo «Mai per amore» è stata definita una collana. Una collana dolorosa, drammaticamente tratta dalla vita reale, interamente dedicata alla violenza sulle donne che Raiuno manderà in onda in prima serata a partire dal 27 marzo per quattro martedì, fino al 17 aprile. Prodotta da Rai Fiction e Ciao Ragazzi di Claudia Mori, la collana è firmata da tre autori di prestigio e si comincia con la regia di Liliana Cavani per «Troppo amore», un film sullo stalking con protagonista Antonia Liskova (nella foto con la regista) e Massimo Poggio. Gli altri tre film, due firmati da Marco Pontecorvo e uno da Margarethe von Trotta, parleranno di «Ragazze in web» (Carolina Crescentini e Francesca Inaudi), «La fuga di Teresa» (Stefania Rocca alle prese con la violenza domestica con Alessio Boni) e «Helena e Glory» (Barbara Bobulova dà voce alla tragedia della prostituzione insieme con Thomas Trabacchi). Storie intense, scritte da Andrea Purgatori, Berto Tiraboschi, Angelo Pasquini: non sono temi un po' forti per la prima serata di Raiuno? «No, sono questioni importanti socialmente che avranno anche una prosecuzione», ha detto il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce annunciando una serie sul gioco d' azzardo visto come piaga della società, mentre Claudia Mori ha tagliato corto: «Il pubblico di Raiuno non è riserva indiana».
Dal corriere della sera

Il timbro dell'architetta

Oggi ho ricevuto il bollettino per pagare l'Ordine degli Architetti di Roma, Albo al quale sono iscritta, essendo architetta. Mi sono ricordata di una vicenda che vorrei riportare qui.
Nel novembre 2009 ho fatto richiesta al suddetto Ordine per avere il mio timbro con su scritto architetta Nicoletta Salvi, invece della dicitura architetto. La richiesta è stata rigirata al Consiglio Nazionale il quale mi ha risposto in questo modo:
"Pur essendo da più parti, sia in ambito nazionale sia europeo, sollecitato l'uso non discriminante dei titoli professionali in riferimento alle donne, utilizzando forme al femminile o creandone di nuove ove queste non fossero già disponibili (cfr. il testo dello studio Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana svolto nel 1987 da Alma Sabatini per la Presidenza del Consiglio dei Ministri), allo stato attuale sulla base di quanto previsto all'art.15 comma 3a del  DPR 328/2001 non risulta consentita l'indicazione, nei documenti rilasciati dall'Ordine, di un titolo professionale diverso da architetto".
Io mi sono andata a vedere questi due documenti ed in effetti ho constatato come nel primo ci sia chiaramente scritto che il titolo di architetto al femminile si dice architetta (pag. 118 del testo Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana), mentre nel secondo si legge che per chi si iscrive all'Albo spetta il titolo di architetto.
Ora, mi sembra che qui vada fatta una riflessione: il testo di Sabatini è antecedente al DPR 328 e dà delle disposizioni molto precise, analizza tutte le professioni e scrive a chiare lettere come dovrebbero essere declinate. L'obbiettivo, altrettanto chiaro e declamato è quello di non discriminare le professioniste rispetto ai professionisti ed in generale le donne rispetto agli uomini. (Vi consiglio di leggerlo, è inserito tra i testi da leggere nella colonna a destra della home page) Quindi: esiste la parola architetta.
Invece il DPR è un semplice decreto che introduce "...modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonche' della disciplina dei relativi ordinamenti". Voglio riportarvi l'art 15 in questione, non per dilungarmi, ma per farvi entrare un pò nell'ottica. Recita: 
 Art. 15.
Sezioni e titoli professionali
1. Nell'albo professionale dell'ordine degli architetti, che assume la denominazione: "Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori", sono istituite la sezione A e la sezione B.
2. La sezione A e' ripartita nei seguenti settori:
a) architettura;
b) pianificazione territoriale;
c) paesaggistica;
d) conservazione dei beni architettonici ed ambientali.
3. Agli iscritti nella sezione A spettano i seguenti titoli professionali:
a) agli iscritti nel settore "architettura" spetta il titolo di architetto;
............segue................
Come vedete il decreto non ha una valenza di genere, ma analizza semplicemente le procedure per iscriversi agli ordini professionali, le prove di ammissione, le sezioni all'interno degli ordini....etc etc. Ed essendo scritto come un normalissimo decreto è scritto tutto al maschile. Ma non perchè non si possa usare la parola architetta, semplicemente perchè tutte le leggi in Italia sono scritte al maschile! Questo non vuol dire che le donne sono escluse, semplicemente viene usato il maschile come un neutro.

Il fatto di usare il maschile come neutro è secondo me sbagliatissimo perchè esclude la presenza delle donne nel mondo a livello mentale, di linguaggio e sottile e come conseguenza le esclude anche nella vita pratica. Io mi sono sempre battuta per cambiare questa usanza. A volte mi sbilanciavo sulla provocazione: "tutti i cittadini devono pagare le tasse!" io no, perchè sono cittadina! "tutti gli studenti iscritti devono presentarsi il giorno tot...." io no perchè sono studentessa!  "i pazienti del dott. Tale sono pregati di..." io no perchè sono una paziente! e cosi via. Mi sono sempre state rivolte le solite critiche: "come sei pesante, come sei puntigliosa, si usa il maschile però si intende maschile e femminile, non ti preoccupare, tu non sei esclusa nei fatti, è solo per comodità, per non stare sempre a scrivere o/a, gli/le....."
Se l'articolo l'avessi scritto io, l'avrei scritto cosi:
a) agli/alle iscritti/e nel settore "architettura" spetta il titolo di architetto/a;
E sicuramente mi avrebbero detto: "ma non si può, lo vedi com'è pesante questa scrittura? tutte quelle barrette, come sono brutte! è più comodo scrivere tutto al maschile......tutto al femminile? no, per carità, facciamo tutto al maschile che è meglio, non ti preoccupare che poi comunque si capisce lo stesso che è riferito a maschi e femmine, tu sei tutelata come donna, hai gli stessi diritti, no? ancora con questa storia del femminismo?"
Ok. Le leggi, anche se sono scritte in maniera spesso pesante, ripetitiva e mai "alla buona" per comodità, sono però scritte tutte al maschile. Ok.
Però adesso come la mettiamo con il mio timbro? Tornando alla risposta del Consiglio, mi viene detto che "....non risulta consentita l'indicazione diversa da architetto". E' una presa in giro? E mi vien da ridere leggendo che "...da più parti, sia in ambito nazionale sia europeo, è sollecitato l'uso non discriminante dei titoli professionali in riferimento alle donne, utilizzando forme al femminile o creandone di nuove ove queste non fossero già disponibili...".  
Io sono una ARCHITETTA, voglio il mio timbro, con il mio nome, il mio numero di iscrizione, con il mio titolo, quello che mi SPETTA.
Faccio appello a tutte le architette dell'Ordine di Roma o di Italia, uniamoci e pretendiamo il titolo che ci spetta, quello di architette (e per favore non mi venite con la solita storia delle tette.....vedi testo della canzone VAI nella barra a destra della home page).